Concert Classic
Michel Egéa
Il Belcanto trionfante di Jessica Pratt e Yijei Shi
Va detto che invitando Jessica Pratt a cantare Elvira, a meno di imprevisti, significa vincere facile, quantomeno per il lato femminile del cast. Questo è uno dei ruoli feticcio perfettamente interpretati dal soprano britannico che, ancora un volta, a Marsiglia, ha fatto fremere di piacere il suo pubblico.
La voce è solida e potente, senza alcun vibrato indesiderato, gli acuti sono raggiunti serenamente, senza eccessi con precisione e limpidezza. I vocalizzi sono omogenei e il trionfo finale è garantito.
La carta segreta di Jessica Pratt è che è come posseduta dal suo personaggio che, anche in concerto, infonde un potere drammatico alla sua interpretazione iper-romantica. Non eccede mai e la scena della follia è credibile e commovente. Una Grande arte.
GB Opera
Jocelyne de Nicola
MARSIGLIA, OPÉRA MUNICIPAL: “I PURITANI”
Jessica Pratt, il soprano di coloratura anglo-australiano, applaudita sui più grandi palcoscenici d'opera del mondo, è Elvira. Con semplicità e felicità fa risuonare il calore del suo timbro negli acuti proiettati, rotondi, tenuti, eclatanti o sospesi. È una vera delizia! Ma anche che musicalità, che intenzioni sempre ben condotte, che sfumature estreme!
Ascoltare Jessica Pratt in questo ruolo è la felicità ad ogni nota. I suoi attacchi puliti ma morbidi, la corretta respirazione, il fraseggio e il suo legato lasciano trasparire ogni aspetto del personaggio.
Leggerezza del canto al primo atto nel "Son vergin vezzosa…", commovente ed emozionante in "Vien diletto e in ciel la luna ...", o sensibile con il "Credeasi misera" di Arturo; Jessica Pratt canta senza spartito facendo risuonare note staccate o proiettate sul fiato facendosi gioco delle difficoltà con una evidente semplicità. In un virtuosismo scintillante, Jessica Pratt ci ha regalato una lezione di canto, ma ci ha anche fatto riscoprire emozioni scese dal cielo.
Toute La Culture
Paul Fourier
Con I Puritani, il belcanto alla perfezione a Marsiglia
Nel ruolo di Elvira, Jessica Pratt è stupefacente. Stilisticamente perfetta, padroneggia il ruolo sulla punta delle dita, che raramente toccano il leggio, su cui non poggia alcuna partitura, mentre dispiega le pirotecniche belliniane ad un ritmo infernale. Con una facilità sconcertante (e un evidente piacere), interpreta magnificamente questa giovane ragazza.
A questo livello di raggiungimento, osa tutto, si lascia andare in effetti suggestivi, vocalizzazioni e variazioni inverosimili, sfumature inaudite. E quando la sua voce già ampia si sviluppa e riempie improvvisamente la grande sala dell'Opera, il pubblico si aggrappa alla propria sedia, di fronte a questa maestria e questa rara quintessenza dell'arte.
Il suo bel canto poggia su una tecnica di altissimo calibro, ma non si limita mai a quella, che nel panorama di questo tipo d'opera, è tutt'altro che scontato. Riesce a dare corpo a questa Elvira che perde piede a più riprese passando così rapidamente dall'estasi all'agonia (e viceversa). La conclusione è chiara: Jessica Pratt è innegabilmente ai massimi livelli delle altezze belcantiste, praticamente un'himalaiana.
Musicologie
Jean-Luc Vannier
Jessica Pratt e Yijie Shi, superbo duo amoroso ne I Puritani all'Opera di Marsiglia
Il soprano Jessica Pratt conferma, nel ruolo di Elvira, l'eccezionale qualità di una linea di canto tecnicamente molto elaborata e affiancata da una favolosa presenza scenica.
Senza spartito, volteggia da un leggio all'altro, brandisce un sorriso accattivante come una spada affilata, ma sa anche come strappare lacrime al pubblico... Potenza negli acuti allo stesso tempo eclatanti e armoniosi, vocalizzi fluidi e intensi: il suo "Son Vergin Vezzosa" del primo atto è di una freschezza tutta giovanile, poi il suo "O rendetemi la speme; o lasciatemi morir "e il suo" Vien diletto, in ciel la luna" nel secondo atto sono stati calorosamente applautidi.
Bachtrack
François Jestin
I Puritani mandano l'Opera di Marsiglia in estasi
Jessica Pratt appare in una forma vocale mozzafiato. Il timbro affascina da subito, lo strumento è ben espresso su tutta la lunghezza della voce, e si deve riconoscere che la parte acuta sviluppa il volume più importante. I vocalizzi vengono risolti con gran fluidità e la cantante propone, nella ripresa delle sue arie, variazioni di notevole ispirazione musicale. E il caso di "Son vergin vezzosa" al primo atto o ancora, la cabaletta "Vien diletto, è in ciel la luna" (atto II): sovracuti staccati o in piena voce, note perlacee in sequenza, cadenze supersoniche. In breve, una vera lezione di canto sostenuta da un interpretazione intensa.
Olyrix
José Pons
I Puritani infiammano l'Opera di Marsiglia
Nel ruolo di Elvira, Jessica Pratt riesce ad arricchire sempre di più i contorni di questo ruolo che non si limita certamente alle semplici dimostrazioni pirotecniche. Ella possiede tutti gli strumenti tecnici necessari ed è perfettamente a proprio agio nei virtuosismi e nelle agilità che dispiega: Vocalizzi aerei, trilli, variazioni di grande fascino, note staccate, salti di ottave o mezze voice totalmente padroneggiate. Il registro medio basso potrebbe essere più pieno, ma la linea di canto si impone per distinzione ed espressività. Si allontana da leggio e spartito e canta con tutta l'anima, con un sorriso quasi permanente, anche in quei momenti in cui viene presa dalla follia.
DestiMed
Michel Egéa
"I Puritani": monumentale Jessica Pratt
Domenica mattina, la dama ha ottenuto un trionfo dei più meritati insieme a un cast di grande talento. Ella è totalmente investita in questo ruolo romantico, tanto che a volte ci si dimentica persino che non c'è messa in scena. La sua voce è precisa e potente in ogni momento ed eccelle nelle vocalizzazioni. Gli acuti sono tutti al giusto posto e con gran facilità si fa gioco delle difficoltà della partitura...
Le Podcast Journal
Christian Colombeau
I Puritani di Bellini all'Opera di Marsiglia
Sorpresa della serata, Jessica Pratt, dal forte temperamento vocale, ruba praticamente lo spettacolo, con un'incarnazione di una dignità ammirevole, evidenziando al meglio l'aspetto etereo o persino patetico di Elvira. Il suo organo suona la gioia, il dramma e la follia con una linea di canto che sboccia meravigliosamente, perché particolarmente flessibile, in acuti luminosi, trilli e vocalizzi esemplari.
Forum Opera
Maurice Salles
Un ruggito di piacere
Jessica Pratt incanta il pubblico con le brillanti agilità che ben conosce e seduce con la sua immedesimazione che fa trasparire le più piccole sfumature degli umori del suo personaggio, grazie a una mobilità permanente delle espressioni del viso su cui le emozioni viaggiano allo scoperto. Questo gioco di alternanze unito alla voce rimuove dal virtuosismo pirotecnico la percezione di un arbitrato convenzionale e decorativo.