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Jessica Pratt y Xabier Anduaga Gala Lírica

Interpreti

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Composizione

Lucia perdona… Verranno a te sull’aure

Libretto scritto in italian da Salvadore Cammarano, messo in scena la prima volta di sabato il 26 settembre del 1835
Testo
EDGARDO Lucia, perdona se ad ora inusitata io vederti chiedea: ragion possente a ciò mi trasse. Prìa che in ciel biancheggi l'alba novella dalle patrie sponde lungi sarò. LUCIA Che dici? EDGARDO Pe' Franchi lidi amici sciolgo le vele; ivi trattar m'è dato le sorti della Scozia. LUCIA E me nel pianto abbandoni così? EDGARDO Prìa di lasciarti Ashton mi vegga...io stenderò placato a lui la destra e la tua destra, pegno fra noi di pace, chiederò. LUCIA Che ascolto! Ah, no...rimanga nel silenzio sepolto per or l'arcano affetto. EDGARDO Intendo! Di mia stirpe il reo persecutor, dei mali miei ancor pago non è! Mi tolse il padre, il mio retaggio avito. Né basta? Che brama ancor quel cor feroce e rio? La mia perdita intera? Il sangue mio? Egli m'odia... LUCIA Ah, no... EDGARDO M'aborre. LUCIA Calma, oh ciel, quell'ira estrema. EDGARDO Fiamma ardente in sen mi corre! M'odi. LUCIA Edgardo! EDGARDO M'odi e trema! Sulla tomba che rinserra il tradito genitore al tuo sangue eterna guerra io giurai nel mio furore. LUCIA Ah! EDGARDO Ma ti vidi, e in cor mi nacque altro affetto, e l'ira tacque. Pur quel voto non è infranto, io potrei, sì potrei compirlo ancor! LUCIA Deh! Ti placa. Deh, ti frena. EDGARDO Ah, Lucia! LUCIA Può tradirne un solo accento! Non ti basta la mia pena? Vuoi ch'io mora di spavento? EDGARDO Ah, no! LUCIA Ceda, ceda ogn'altro affetto, solo amor t'infiammi il petto; un più nobile, più santo, d'ogni voto è un puro amor, ah, solo amore, ecc. Cedi, cedi a me, cedi, cedi all'amor. EDGARDO Pur quel voto non è infranto, ecc. Io potrei compirlo ancor. (con subita risoluzione) Qui di sposa eterna fede, qui mi giura al cielo innante. Dio ci ascolta, Dio ci vede; tempio ed ara è un core amante; (ponendo un anello in dito a Lucia) al tuo fato unisco il mio, son tuo sposo. LUCIA (porgendo a sua volta il proprio anello ad Edgardo) E tua son io. EDGARDO e LUCIA Ah, soltanto il nostro foco spegnerà di morte il gel. LUCIA Ai miei voti amore invoco, ai miei voti invoco il ciel, ecc. EDGARDO Ai miei voti invoco il cielo, ecc. Separarci omai conviene. LUCIA Oh, parola a me funesta! Il mio cor con te ne viene. EDGARDO Il mio cor con te qui resta, ecc. LUCIA Ah, Edgardo, ah! Edgardo! EDGARDO Separarci omai convien. LUCIA Ah, talor del tuo pensiero venga un foglio messaggero, e la vita fuggitiva di speranze nutrirò. EDGARDO Io di te memoria viva sempre, o cara, serberò. LUCIA Ah! Verranno a te sull'aure i miei sospiri ardenti, udrai nel mar che mormora l'eco dei miei lamenti. Pensando ch'io di gemiti mi pasco e di dolor, spargi un'amara lagrima su questo pegno allor, ah, su questo pegno, ecc. EDGARDO Verranno a te sull'aure, ecc. EDGARDO e LUCIA Ah! Verranno a te sull'aure, ecc. EDGARDO Rammentati, ne stringe il ciel! EDGARDO e LUCIA Addio!

Gaetano Donizetti

Breve biografia del compositore
Domenico Gaetano Maria Donizetti (Bergamo, 29 novembre 1797 – Bergamo, 8 aprile 1848) scrisse più di settanta opere, oltre a numerose composizioni di musica sacra e da camera. Le opere del Donizetti oggi più sovente rappresentate nei teatri di tutto il mondo sono L'elisir d'amore, la Lucia di Lammermoor e il Don Pasquale. Con frequenza sono allestite anche La fille du régiment, La Favorite, la Maria Stuarda, l'Anna Bolena, la Lucrezia Borgia e il Roberto Devereux. Nato a Bergamo il 29 novembre 1797, fu ammesso alle lezioni caritatevoli di musica tenute da Giovanni Simone Mayr e Francesco Salari. Fu proprio il Mayr ad aprire all'allievo prediletto le possibilità di successo, curandone prima la formazione e affidandolo poi alle cure di Stanislao Mattei. A Bologna, dove proseguiva gli studi musicali, il Donizetti scrisse la sua prima opera teatrale, Il Pigmalione. La rappresentazione "Enrico di Borgogna" a Venezia nel 1818, segnò il suo esordio teatrale. Firmato nel 1827 un contratto con l’impresario Domenico Barbaya, Donizetti si stabilì a Napoli, raggiungendo il grande successo con "Anna Bolena" ed "Elisir d’Amore". Nel 1829 era stato nominato direttore dei Teatri Reali di Napoli e, nel 1834, accettò la Cattedra di Composizione al Conservatorio della stessa città. Nel 1832, alla morte di Vincenzo Bellini, nonostante l'antipatia dimostrata in vita nei confronti del musicista, Donizetti gli dedicò una Messa da Requem. Nel 1835, Donizetti fece rappresentare a Napoli la "Lucia di Lammermoor" e, mentre la vita professionale del compositore andava a gonfie vele, venne colpito da una serie di lutti: in pochi mesi morirono il padre, la madre e la seconda figlia. Donizetti interruppe ogni sua attività in Italia per recarsi a Parigi, su consiglio di Gioachino Rossini. Nonostante la sfortuna continuasse a perseguitare il musicista con la morte della moglie e di un'altra figlia, Gaetano Donizetti curò il dispiacere e la solitudine componendo in pochi anni "Don Pasquale", "Don Sebastiano del Portogallo", "Linda di Chamounix", "Maria di Rohanna" e il "Conte di Chalais". Nel 1842 ricevette a Vienna l’ambita nomina di Maestro di Cappella di Corte, ma la sua salute, peggiorò sempre di più ed alla fine fu internato nel manicomio di Ivry-sur-Seine. Nel 1847, Donizetti,trasportato a Bergamo, fu accolto dai baroni Basoni Scotti, che lo assistettero fino alla morte, sopravvenuta l'8 Aprile 1848.
Jessica ha già figurato nelle seguenti opere dallo stesso compositore:

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