Lucia di Lammermoor

di Gaetano Donizetti

Théâtre des Champs-Elysées http://2018.theatrechampselysees.fr

Parigi
  • settembre 2017
    12
    martedì
    20:00 > 23:00
    3 ore
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Lucia di Lammermoor

Interpreti

Stampa e Recensioni

Olyrix
Malory Matignon
Jessica Pratt rende omaggio alla Callas con Lucia di Lammermoor al TCE
Nel ruolo eponimo, il soprano anglo-australiano Jessica Pratt ha rapito i cuori del pubblico. La sua conoscenza della partitura le ha consentito di far vivere il personaggio senza l’ausilio di una messa in scena, muovendosi e utilizzando tutto lo spazio a sua disposizione (ad esempio usando il cordolo del direttore d’orchestra). Vestita in abito nero e coperta da una stola blu/turchese satinata, Pratt si mostra molto a suo agio nel ruolo di Lucia: la sua voce, elastica e agile, i suoi attacchi precisi. Ella dona a questo personaggio tormentato una grande tavolozza di colori: talvolta sognante, diventa improvvisamente sanguinaria nello spazio di una battuta. Negli assieme la sua voce penetra e supera le altre rendendosi sempre percepibile. Produce intensi crescendi e decrescendi, arricchiti da profonde sfumature. I suoi pianissimi sempre comunque udibili, mentre i fortissimi sembrano non richiederle alcuno sforzo. Acuti di estrema raffinatezza, emessi a bocca grande, aperta e sorridente. Il soprano diventa un tutt’uno con il ruolo che ha così spesso interpretato, restando nel personaggio senza mai tradirlo se non al momento degli applausi incantati di un pubblico conquistato. … L'aria della follia è una portata sontuosa che gli spettatori aspettano con trepidazione, per ritrovarsi sospesi ai mormorii dell'amore e alle vocalizzazioni da usignolo del soprano. La tensione è palpabile e sulla sala cala un silenzio religioso. Senza mai sfuggire alla follia che si impossessa di Lucia, Jessica Pratt sembra, allo stesso tempo, piangere e ridere. Varia le intonazioni, talvolta tempestose, talvolta luminose. Questa miscela di emozioni, che pietrifica il pubblico sul bordo della poltrona, dipinge alla perfezione la follia del personaggio.… L'aria della follia è una portata sontuosa che gli spettatori aspettano con trepidazione, e si ritrovano sospesi ai mormorii dell'amore e alle vocalizzazioni da usignolo del soprano. La tensione è palpabile e sulla sala cala un silenzio religioso. Senza mai sfuggire alla follia che si impossessa di Lucia, Jessica Pratt sembra, allo stesso tempo, piangere e ridere. Varia le intonazioni, talvolta tempestose, talvolta luminose. Questa miscela di emozioni, che pietrifica il pubblico sul bordo della poltrona, dipinge perfettamente la follia del personaggio.
Res Musica
Patrice Imbaud
La Lucia luminosa e trionfante di Jessica Pratt
[...] la componente musicale ha riscosso un successo indiscutibile, affidandosi ad una omogenea distribuzione vocale di eccellenze dominate da Jessica Pratt. Ella disegna una Lucia di alto calibro evolvendo dalla sognante gioventù, attraverso la resistenza disperata per approdare alla follia conclusiva, utilizzando una vocalità facile, un timbro luminoso, una linea di canto di sorprendente flessibilità e perfetta maestria nei vocalizzi, ha conquistato il pubblico già dal “Regnava nel Silenzio”. Un trionfo che è culminato con la scena della follia “Il dolce suono… Ardron gli incensi” seguito dallo “Spargi d’Amaro Pianto”, condotti sempre alla perfezione, acclamati da pubblico e musicisti e coronati da una lunga ovazione di diversi minuti. ... In breve, un bel omaggio alla memoria di Maria Callas e la scoperta a Parigi di un superbo soprano da seguire, Jessica Pratt.
Le Salon Musical
Federica Fanizza
A Parigi una Lucia esaltante in forma di concerto con protagonista Jessica Pratt
Ha fatto rivivere la sua Lucia Ashton facendo emergere tutte le sfumature di un amore nostalgico e melanconico, travolto dalla passione e dalla pazzia, accentuando l’alternanza dei diversi stati d’ animo presenti nei vaneggiamenti della scena della ” pazzia”: non solo acuti fine a se stessi, ma una voce pura e cristallina che diveniva strumento dialogante con l’ orchestra e eco di essa. Questa alternanza di stati d’animo è stata espressa da una linea di canto che è stata in grado di esprimere tensione emotiva come nella sortita ” Regnava del silenzio” e nelle scene di assieme delle parti (Sestetto). È compito della voce rendere la drammaticità della vicenda, brava è stata la Pratt a lavorare su questa corda interpretativa, senza essere tentata di farsi prendete la mano da agilità e variazioni fine a se stesse. Gli entusiastici e calorosi applausi e le ovazioni del pubblico che ha fatto registrate il tutto esaurito, hanno accolto il cast alla ribalta e sancito la bravura di tutti gli artisti della compagnia di canto...

Operaphile
Jean Luc
Lucia Di Lamermoor (Donizetti) al Théâtre des Champs Elysées
Jessica Pratt notevole dall'inizio fino alla fine sarà applaudita ripetutamente dal pubblico. […] L’immensa qualità di una tecnica belcantista provata e vera è strettamente legata alla scuola di Maria Callas […] e non appena viene evocato il fantasma della vittima del Ravenswood, si viene rapiti da un'interpretazione da brividi. Qualità tecniche che si ritrovano in meravigliosi trilli sul respiro, sovracuti brillanti, note filate e pianissimi di grande bellezza. […] Nella grande scena dell'Atto III, riesce a creare un clima di insania mentale quasi inquietante, alternando l'oscurità e l'innocenza, piangendo e ridendo. La follia è superba, interpretata in modo molto moderno e con un coinvolgimento totale…

Composizione

Lucia di Lammermoor

Libretto scritto in italian da Salvadore Cammarano, messo in scena la prima volta di sabato il 26 settembre del 1835
Non disponibile in italiano
Lucia di Lammermoor is a dramma tragico (tragic opera) in three acts by Gaetano Donizetti. Salvadore Cammarano wrote the Italian language libretto loosely based upon Sir Walter Scott's historical novel The Bride of Lammermoor. Donizetti wrote Lucia di Lammermoor in 1835, a time when several factors led to the height of his reputation as a composer of opera. Gioachino Rossini had recently retired and Vincenzo Bellini had died shortly before the premiere of Lucia leaving Donizetti as "the sole reigning genius of Italian opera". Not only were conditions ripe for Donizetti's success as a composer, but there was also a European interest in the history and culture of Scotland. The perceived romance of its violent wars and feuds, as well as its folklore and mythology, intrigued 19th century readers and audiences. Sir Walter Scott made use of these stereotypes in his novel The Bride of Lammermoor, which inspired several musical works including Lucia. The story concerns the emotionally fragile Lucy Ashton (Lucia) who is caught in a feud between her own family and that of the Ravenswoods. The setting is the Lammermuir Hills of Scotland (Lammermoor) in the 17th century.
Sinossi
Non disponibile in italiano
Time: Early 18th century Place: Scotland ACT 1 Scene 1: The gardens of Lammermoor Castle Normanno, captain of the castle guard, and other retainers are searching for an intruder. He tells Enrico that he believes that the man is Edgardo, and that he comes to the castle to meet Enrico's sister, Lucia. It is confirmed that Edgardo is indeed the intruder. Enrico reaffirms his hatred for the Ravenswood family and his determination to end the relationship. Scene 2: By a fountain at the entrance to the park, beside the castle Lucia waits for Edgardo. In her famous aria "Regnava nel silenzio", Lucia tells her maid Alisa that she has seen the ghost of a girl killed on the very same spot by a jealous Ravenswood ancestor. Alisa tells Lucia that the apparition is a warning and that she must give up her love for Edgardo. Edgardo enters; for political reasons, he must leave immediately for France. He hopes to make his peace with Enrico and marry Lucia. Lucia tells him this is impossible, and instead they take a sworn vow of marriage and exchange rings. Edgardo leaves. ACT 2 Scene 1: Lord Ashton's apartments in Lammermoor Castle Preparations have been made for the imminent wedding of Lucia to Arturo. Enrico worries about whether Lucia will really submit to the wedding. He shows his sister a forged letter seemingly proving that Edgardo has forgotten her and taken a new lover. Enrico leaves Lucia to further persuasion this time by Raimondo, Lucia's chaplain and tutor, that she should renounce her vow to Edgardo, for the good of the family, and marry Arturo. Scene 2: A hall in the castle Arturo arrives for the marriage. Lucia acts strangely, but Enrico explains that this is due to the death of her mother. Arturo signs the marriage contract, followed reluctantly by Lucia. At that point Edgardo suddenly appears in the hall. Raimondo prevents a fight, but he shows Lucia's signature on the marriage contract to Edgardo. He curses her, demanding that they return their rings to each other. He tramples his ring on the ground, before being forced out of the castle. ACT 3 Scene 1: The Wolf's Crag Enrico visits Edgardo to challenge him to a duel. He tells him that Lucia is already enjoying her bridal bed. Edgardo agrees to fight him. They will meet later by the graveyard of the Ravenswoods, near the Wolf's Crag. Scene 2: A Hall in Lammermoor Castle Raimondo interrupts the marriage celebrations to tell the guests that Lucia has gone mad and killed her bridegroom Arturo. Lucia enters. In the aria "Il dolce suono" she imagines being with Edgardo, soon to be happily married. Enrico enters and at first threatens Lucia but later softens when he realizes her condition. Lucia collapses. Raimondo blames Normanno for precipitating the whole tragedy. Scene 3: The graveyard of the Ravenswood family Edgardo is resolved to kill himself on Enrico's sword. He learns that Lucia is dying and then Raimondo comes to tell him that she has already died. Edgardo stabs himself with a dagger, hoping to be reunited with Lucia in heaven.

Gaetano Donizetti

Breve biografia del compositore
Domenico Gaetano Maria Donizetti (Bergamo, 29 novembre 1797 – Bergamo, 8 aprile 1848) scrisse più di settanta opere, oltre a numerose composizioni di musica sacra e da camera. Le opere del Donizetti oggi più sovente rappresentate nei teatri di tutto il mondo sono L'elisir d'amore, la Lucia di Lammermoor e il Don Pasquale. Con frequenza sono allestite anche La fille du régiment, La Favorite, la Maria Stuarda, l'Anna Bolena, la Lucrezia Borgia e il Roberto Devereux. Nato a Bergamo il 29 novembre 1797, fu ammesso alle lezioni caritatevoli di musica tenute da Giovanni Simone Mayr e Francesco Salari. Fu proprio il Mayr ad aprire all'allievo prediletto le possibilità di successo, curandone prima la formazione e affidandolo poi alle cure di Stanislao Mattei. A Bologna, dove proseguiva gli studi musicali, il Donizetti scrisse la sua prima opera teatrale, Il Pigmalione. La rappresentazione "Enrico di Borgogna" a Venezia nel 1818, segnò il suo esordio teatrale. Firmato nel 1827 un contratto con l’impresario Domenico Barbaya, Donizetti si stabilì a Napoli, raggiungendo il grande successo con "Anna Bolena" ed "Elisir d’Amore". Nel 1829 era stato nominato direttore dei Teatri Reali di Napoli e, nel 1834, accettò la Cattedra di Composizione al Conservatorio della stessa città. Nel 1832, alla morte di Vincenzo Bellini, nonostante l'antipatia dimostrata in vita nei confronti del musicista, Donizetti gli dedicò una Messa da Requem. Nel 1835, Donizetti fece rappresentare a Napoli la "Lucia di Lammermoor" e, mentre la vita professionale del compositore andava a gonfie vele, venne colpito da una serie di lutti: in pochi mesi morirono il padre, la madre e la seconda figlia. Donizetti interruppe ogni sua attività in Italia per recarsi a Parigi, su consiglio di Gioachino Rossini. Nonostante la sfortuna continuasse a perseguitare il musicista con la morte della moglie e di un'altra figlia, Gaetano Donizetti curò il dispiacere e la solitudine componendo in pochi anni "Don Pasquale", "Don Sebastiano del Portogallo", "Linda di Chamounix", "Maria di Rohanna" e il "Conte di Chalais". Nel 1842 ricevette a Vienna l’ambita nomina di Maestro di Cappella di Corte, ma la sua salute, peggiorò sempre di più ed alla fine fu internato nel manicomio di Ivry-sur-Seine. Nel 1847, Donizetti,trasportato a Bergamo, fu accolto dai baroni Basoni Scotti, che lo assistettero fino alla morte, sopravvenuta l'8 Aprile 1848.

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