Semiramide

di Gioacchino Rossini

Teatro "La Fenice" http://www.teatrolafenice.it

Venezia
  • ottobre 2018
    19
    venerdì
    20:00 > 23:00
    3 ore
  • ottobre 2018
    21
    domenica
    20:00 > 23:00
    3 ore
  • ottobre 2018
    23
    martedì
    20:00 > 23:00
    3 ore
  • ottobre 2018
    25
    giovedì
    20:00 > 23:00
    3 ore
  • ottobre 2018
    27
    sabato
    20:00 > 23:00
    3 ore
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Semiramide

Interpreti

Stampa e Recensioni

MTG Lirica
Maria Teresa Giovagnoli
SEMIRAMIDE, GIOACHINO ROSSINI - TEATRO LA FENICE DI VENEZIA
La regina di Babilonia è impersonata dal soprano Jessica Pratt. L’interprete canta su tutta la gamma della tessitura con generoso entusiasmo, cesellando le agilità prescritte e spingendosi molto in là sopra il rigo musicale come suole fare in scioltezza. Anche se il suo personaggio ha in sé forza e prepotenza è la donna innamorata e fragile che le risulta più congeniale, in questo caso.
Il Gazettino
Una bella Semiramide che merita il repertorio
LIRICALa Semiramide è un'opera fluviale e incommensurabile. Quattro i personaggi fondamentali: la regina di Babilonia e il diabolico Assur, principe assiro di Belu che hanno ucciso il re Nino, Arsace, figlio di Semiramide, madre ignara e innamorata di lui, e il Coro - con un ruolo preminente anche dal punto di vista della drammaturgia che trascorre da momenti di estatica religiosità a interventi diretti nell'azione. Un universo compatto da Cherubini al melodramma romantico. Si suole considerare Semiramide un'opera restaurativa, insieme...
Sudstyle.it
Fabio Perna
Semiramde alla Fenice
Il cast di questo spettacolo è stellare, quanto di meglio offra il belcanto di oggi. Jessica Pratt, al di là della indiscutibile e stratosferica tecnica vocale (riempie il teatro ve lo assicuro), ci ha donato una Semiramide più vicina a noi, più materna che lussuriosa, un personaggio oppresso dal suo potere, più da compatire che da condannare. Read more at http://www.sudstyle.it/semiramde-alla-fenice-co-debutto-del-catanese-enea-scala/#DChjdDGdoM58Skeo.99
Bachtrack
Laura Servidei
A regal, integral version of Semiramide in Venice
Non disponibile in italiano
Jessica Pratt’s Semiramide was a stern, unsympathetic tyrant, consumed by guilt and remorse, confident in her seduction of Arsace. Her bright soprano was spectacularly high and bright in its upper register, where she concentrated her efforts, producing exciting variations with great precision. Her middle register, albeit less strong, served her well in her raging passages. During “Bel raggio lusinghier”, several male servants were serving her with lavish kisses and caresses, giving a whole new meaning to the stratospheric coloratura in the finale.

Teatro.it
Gilberto Mion
Trionfa alla Fenice la “Semiramide” di Rossini
Nel cast, due vette. La prima, una Jessica Pratt che offre la sua vocalità luminescente, serica e fluente alla figura di Semiramide, dominandone la tessitura negli svettanti acuti ma rimanendo salda anche quando vortica in giù.
Pierachille Dolfini
Semiramide a Venezia e il perché di un anniversario
La affronta con convinzione un cast capitanato da Jessica Pratt che mette tecnica e cuore nel personaggio della regina di Babilonia, madre prima che donna di potere nell’interpretazione del soprano australiano (che la regia vuole statica matrona, con un’acconciatura/cofana che la fa tanto simile a Joan Sutherland, storica Semiramide, ma anche alla Renata Tebaldi degli ultimi anni).
Le Salon Musical
Alessandro Cammarano
Venezia: nella Semiramide brillano le voci
La Semiramide delineata da Jessica Pratt appare come un’eroina fragile, afflitta dai fardelli del passato che una spensieratezza di facciata non possono far dimenticare; nonostante qualche appannamento nei centri la voce corre sicura in acuto e le agilità sono perfette.
Lettera43
Cesare Galla
Semiramide alla Fenice, Rossini fra passato e futuro
Nel ruolo del titolo, l’esperta Jessica Pratt ha fatto valere la facilità ben controllata a svettare sull’acuto più che la ricchezza espressiva dei centri, risultando di impeccabile precisione nell’agilità.

Composizione

Semiramide

Libretto scritto in italian da Gaetano Rossi, messo in scena la prima volta di lunedì il 03 febbraio del 1823

Gioacchino Rossini

Breve biografia del compositore
La prima parte della sua vita fu come uno dei suoi celeberrimi, travolgenti crescendo (compose la prima opera all'età di quattordici anni); poi - come per iniziare una seconda esistenza - vennero il precoce ed improvviso abbandono del teatro, la depressione e il ritiro nella pace della campagna parigina di Passy, con molte pagine di musica ancora da scrivere. Nato a Pesaro il 29 febbraio 1792, tre mesi dopo la morte di Wolfgang Amadeus Mozart, il Cigno di Pesaro - come fu definito[2] - impresse al melodramma uno stile destinato a far epoca e del quale chiunque, dopo di lui, avrebbe dovuto tener conto; musicò decine di opere liriche senza limite di genere, dalle farse alle commedie, dalle tragedie alle opere serie e semiserie. La sua famiglia era di semplici origini: il padre Giuseppe - detto Vivazza (morto il 20 aprile 1839) - fervente sostenitore della Rivoluzione francese, era originario di Lugo (Ravenna) e suonava per professione nella banda cittadina e nelle orchestre locali che appoggiavano le truppe francesi d'occupazione; la madre, Anna Guidarini, era nata ad Urbino ed era una cantante di discreta bravura. In ragione delle idee politiche del padre, la famiglia Rossini fu costretta a frequenti trasferimenti da una città all'altra tra Emilia e Romagna. Così il giovane Rossini trascorre gli anni della giovinezza o presso la nonna o in viaggio fra Ravenna, Ferrara e Bologna dove il padre era riparato nel tentativo di sfuggire alla cattura dopo il restauro del governo pontificio. Dal 1802 la famiglia vive per qualche anno a Lugo; qui Gioachino apprende i primi rudimenti di teoria musicale nella scuola dei fratelli Malerbi. Successivamente la famiglia si trasferisce a Bologna. Ed è proprio nella città felsinea che Rossini inizia lo studio del canto (fu contralto e cantore all'Accademia filarmonica), del pianoforte e della spinetta presso il maestro Giuseppe Prinetti. Nel 1806, a quattordici anni, si iscrive al Liceo musicale bolognese, studia intensamente composizione appassionandosi alle pagine di Haydn e di Mozart (è in questo periodo che si guadagna l'appellativo di tedeschino), mostrando grande ammirazione per le opere di Cimarosa e scrive la sua prima opera (Demetrio e Polibio, che sarà rappresentata però soltanto nel 1812). Conosce Isabella Colbran, cantante lirica, maggiore di età, che sposerà a Castenaso il 16 marzo 1822 e da cui si separerà intorno al 1830.

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