Jauchzet Gott in allen Landen BWV 51

di Johann Sebastian Bach

Opera di Firenze http://www.operadifirenze.it

Firenze
  • marzo 2023
    10
    venerdì
    20:00 > 23:00
    3 ore

Non disponibile in italiano
Antonio Vivaldi Concerto in re minore op. 3, RV 565 Johann Sebastian Bach Jauchzet Gott in allen Landen BWV 51 Igor Stravinskij Pulchinella

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Jauchzet Gott in allen Landen BWV 51

Interpreti

Composizione

Jauchzet Gott in allen Landein BWV 51

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Jauchzet Gott in allen Landen (in tedesco, "Lodate il Signore in tutte le terre") BWV 51 è una cantata di Johann Sebastian Bach. Indice 1 Storia 2 Struttura 3 Discografia 4 Collegamenti esterni Storia La cantata è scritta per soprano solista, tromba, violini, viole e basso continuo. È una delle quattro cantate sacre di Bach composte per soprano solo (le altre sono Falsche Welt, dir trau ich nicht BWV 52, Ich bin vergnügt mit meinem Glücke BWV 84 e Mein Herze schwimmt im Blut BWV 199). Vi sono, comunque, diverse cantate profane per soprano solista (BWV 202, 204, 209 e 210). Il manoscritto di Bach indica che venne composta per la XV domenica dopo la Trinità "et in ogni tempo". Quest'ultima espressione indica la natura eventualmente speciale del lavoro, così come il testo non ha alcuna pertinenza diretta alle lezioni scritturali per quella specifica domenica. Sia la parte del soprano, che copre due ottave e richiede un do alto nel primo e nell'ultimo movimento, che la parte della tromba solista, sono estremamente virtuosistiche. Ci sono state diverse ipotesi circa l'identità della cantante per la quale Bach compose la cantata, ma non è stata raggiunta alcuna conclusione definitiva sulla questione. La parte della tromba, invece, fu probabilmente scritta per Gottfried Reiche, trombettista di Bach a Lipsia. Anche in virtù della sua complessità, la parte di soprano è generalmente eseguita da voce femminile, e solo alcune voci bianche soliste, come Allan Bergius e Max Emanuel Cenčić, vi ci si sono cimentate con successo.
Sinossi
Struttura La cantata è divisa in quattro movimenti (o cinque, se l'alleluja conclusivo viene considerato come un movimento a parte): Jauchzet Gott in allen Landen ("Lodate il Signore in tutte le terre"), un'aria col da capo. Wir beten zu dem Tempel an ("Offriamo le nostre preghiere al tempio"), segnato nella partitura come un recitativo, è tuttavia strutturato in maniera così melismatica che potrebbe essere considerato un arioso accompagnato dagli archi. Il testo di questo pezzo è tratto da salmi 26 e 138. Höchster, mache deine Güte ("Nell'alto, rinnovare la vostra bontà"), brano accompagnato dal solo basso continuo. Sei Lob und Preis mit Ehren ("Lodi, preghiere ed onori"), una fantasia sulla quinta strofa del corale di Johann Gramann Nun lob, mein Seel, den Herren (Bach utilizzò lo stesso verso per concludere la cantata Wir danken dir, Gott, wir danken dir BWV 29), suonato da archi e basso continuo con il soprano come cantus firmus. Senza interruzioni, si passa al fugato Alleluja conclusivo. L'autore del testo del primo movimento e del terzo è sconosciuto, ma alcuni ipotizzano possa essere lo stesso Bach.

Johann Sebastian Bach

Breve biografia del compositore
Johann Sebastian Bach (pronuncia tedesca [ˈjoːhan zeˈbasti̯an ˈbax],[1] in italiano spesso pronunciato /ˈbak/[2]; Eisenach, 31 marzo 1685[3] – Lipsia, 28 luglio 1750) è stato un compositore e musicista tedesco del periodo barocco, 17° Thomaskantor di Lipsia dal 1723 alla morte. Considerato uno dei più grandi geni nella storia della musica,[4] le sue opere sono notevoli per profondità intellettuale, padronanza dei mezzi tecnici ed espressivi e per bellezza artistica. La sua fama è dovuta all'ampio e magistrale utilizzo del contrappunto e all'organizzazione armonica e tematica delle sue opere e all'inclusione di temi e motivi sacri (specialmente dalla musica sacra del culto luterano) e profani, oltre che alla capacità di padroneggiare i diversi stili nazionali (principalmente lo stile tedesco, quello italiano e quello francese, che approfondì). È considerato uno dei massimi maestri di forme musicali come il canone, la cantata e la fuga. Bach nella sua vita fu polistrumentista (suonava sia strumenti a tastiera sia ad arco, anche se era noto principalmente come organista), musicista, insegnante di musica e soprattutto un compositore estremamente prolifico (l'indice delle sue opere, il Bach-Werke-Verzeichnis o BWV, supera il migliaio di titoli) sia di musica strumentale sia di musica vocale; compose per strumenti a tastiera decine di opere per organo (tra cui preludi, toccate, fughe, fantasie, sonate, adagi, concerti, i Preludi corali di Lipsia, l'Orgelbüchlein), clavicembalo (come il celeberrimo Clavicembalo ben temperato, il Concerto italiano e le Variazioni Goldberg) e per complessi orchestrali (ad esempio i Concerti brandeburghesi); dall'altra parte, oltre cento cantate, la Passione secondo Matteo, l'Oratorio di Natale, la Messa in Si minore, il Magnificat e la Passione secondo Giovanni. L'Offerta musicale da lui donata a Federico II di Prussia e l'incompiuta Arte della fuga sono oggi considerate tra le opere più complesse e articolate della musica occidentale e due dei suoi vertici più elevati. Compose sia musica sacra sia didattica sia assoluta e un ruolo marginale ha nella sua opera la musica profana e secolare. Operò una sintesi mirabile fra lo stile tedesco (di cui erano stati esponenti, fra gli altri, Pachelbel e Buxtehude) e le opere dei compositori italiani (particolarmente Vivaldi, del quale trascrisse numerosi brani, assimilandone soprattutto lo stile concertante). La sua opera costituì la summa e lo sviluppo delle varie tendenze stilistico-compositive della sua epoca. Il grado di complessità strutturale, la difficoltà tecnica e l'esclusione del genere melodrammatico, tuttavia, resero la sua opera appannaggio solo dei musicisti più dotati e all'epoca ne limitarono la diffusione fra il grande pubblico, in paragone alla popolarità raggiunta da altri musicisti contemporanei come Händel o Telemann. Dopo la sua morte, per motivi imputabili sia alle oggettive difficoltà tecnico-esecutive sia al cambio nel gusto imperante, la sua opera fu sostanzialmente dimenticata per quasi un secolo, sebbene celebri compositori quali Mozart e Beethoven ebbero modo di conoscerne e apprezzarne lo stile. Nel 1829 l'esecuzione della Passione secondo Matteo, diretta a Berlino da Felix Mendelssohn, riportò alla conoscenza di un vasto pubblico l'elevata qualità dell'opera compositiva di Bach, che è da allora considerata il compendio della musica contrappuntistica del periodo barocco. A lui sono dedicati l'asteroide 1814 Bach, il cratere Bach e la maglia Bach sulla superficie di Mercurio.

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