Francesca da Rimini

di Saverio Mercadante

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Frankfurt
  • febbraio 2023
    26
    domenica
    18:00 > 21:00
    3 ore
  • marzo 2023
    05
    domenica
    18:00 > 21:00
    3 ore
  • marzo 2023
    11
    sabato
    19:00 > 22:00
    3 ore
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    15
    mercoledì
    19:00 > 22:00
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    19:00 > 22:00
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  • marzo 2023
    25
    sabato
    19:00 > 22:00
    3 ore

Non disponibile in italiano
They married to seal the dynastical union of two families, but the wife loves her husband’s brother – a breach of trust, that ends in catastrophe. The inevitable tragedy in the passionate love story between Francesca da Polenta and Paolo Malatesta, immortalised in Dante‘s Divina Commedia, appealed to many artists, including the librettist Felice Romani, with whom Saverio Mercadante loved working. It was written in 1830 while Mercadante was living in Madrid for a second time. The score, in which Rossini’s influence is evident, focusses on Francesca, Paolo und Lanciotto. The meeting between sister and brother-in-laws in her bedroom is the dramatic and emotional climax to the opera. Various unfortunate circumstances and rivalry between singers twice prevented the world premiere of Francesca da Rimini taking place during Mercadante’s lifetime – in Madrid, then Milan. The opera had to wait nearly 200 years before it was seen and heard for the first time in 2016, at the Festival della Valle d’Itria. The composer and his 58 operas are almost completely forgotten today, despite the fact that his »canto drammatico«, written in the 1830s, which integrated vocal virtuosity and drama, completely reformed Italian opera after Rossini.

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Francesca da Rimini

Interpreti
Francesca da Rimini è un'opera lirica di Saverio Mercadante, su libretto di Felice Romani, tratto dal celebre episodio del Canto V dell'Inferno di Dante Alighieri. L'opera è stata rappresentata postuma, 150 anni dopo la morte del compositore, al Festival della Valle d'Itria a Martina Franca, il 30 luglio 2016. L'opera nacque all'epoca del secondo soggiorno a Madrid del compositore, prevista per l'inaugurazione della Stagione di Carnevale al Teatro del Príncipe. Tuttavia, in seguito a un diverbio con Adelaide Tosi, il soprano per cui Mercadante aveva scritto il ruolo protagonistico di Francesca, la commissione fallì e l'opera non venne rappresentata. Un'altra occasione per il debutto, previsto l'anno seguente per la nuova Stagione di Carnevale al Teatro alla Scala, sfumò, a causa delle pretese delle primedonne previste: Giuditta Pasta e Giulia Grisi. La Pasta si rifiutava di interpretare il ruolo en travesti di Paolo, pretendendo che venisse affidato alla collega. Successivamente, a causa dei loro impegni (la Norma di Vincenzo Bellini e l'Ugo, Conte di Parigi di Gaetano Donizetti), la Grisi e la Pasta rinunciarono al progetto, e nemmeno in quest'occasione l'opera poté essere rappresentata. Mercadante stesso non vide mai, in vita, la sua Francesca rappresentata. L'opera fu finalmente rappresentata, postuma, nel 2016, nell'ambito del Festival della Valle d'Itria a Martina Franca, diretta da Fabio Luisi, per la regia di Pier Luigi Pizzi. La revisione critica dell'opera è stata curata dalla musicologa Elisabetta Pasquini. La casa discografica Dynamic ha pubblicato la registrazione in disco, DVD e Bluray della prima esecuzione assoluta.
Sinossi
Atto 1 1 Introduzione Lo squillar delle trombe guerriere (Coro, Guido, Lanciotto) 2 Coro, scena e Cavatina Presso al meriggio - Seco d'un rio sul margine (Francesca) 3 Terzetto Donna, per farti lieta (Lanciotto, Francesca, Guido) 4 Scena e Cavatina Quanto ti deggio - Questa speme che m'avanza (Paolo) 5 Coro Ai prodi onore! 6 Duetto Vedi se v'ha più barbaro (Lanciotto, Paolo) 7 Finale Primo Ei ritornò...lo vidi - Assiso di Ginevra al fianco (Francesca, Paolo, Lanciotto, Guido, Coro, Guelfo, Isaura) Atto 2 8 Coro Rapido come al vento 9 Aria Saprò punir, lo giuro (Lanciotto, Guido, Coro) 10 Coro, scena ed Aria Fra queste volte oscure - È l'ultima lagrima (Francesca, Isaura, Guelfo, Coro) 11 Terzetto e Quartetto Deh, non volermi, o barbaro (Francesca, Paolo, Lanciotto, Guido) 12 Scena ed Aria Tace ogni cosa - Se troncando i giorni miei (Paolo) 13 Finale Secondo La mia destra ha solo il fiero (Francesca, Paolo, Lanciotto, Guido, Guelfo, Isaura, Coro)

Saverio Mercadante

Breve biografia del compositore
Non si conosce la data di nascita esatta di Saverio Mercadante. Secondo alcune fonti, sarebbe nato ad Altamura il 17 settembre 1795, mentre secondo altre sarebbe nato a Napoli il 26 giugno 1797. È stato ipotizzato che, durante la Rivoluzione altamurana (1799), il piccolo Saverio fosse ad Altamura e che fosse sfuggito alla morte grazie alla madre che, durante il saccheggio della città, si dette provvidenzialmente alla fuga. Casa natale di Saverio Mercadante, situata su corso Federico II di Svevia, ad Altamura; la targa in marmo è del 1937. La cappella di san Biagio, ad Altamura, adiacente alla sua casa natale. Sulle scalinate di questa chiesa il piccolo Saverio Mercadante "zufolava". Apprese dal suo fratellastro Giacinto Mercadante i rudimenti e la passione per la musica. Inoltre fu allievo di Giovanni Furno, Giacomo Tritto e Nicola Antonio Zingarelli a Napoli, dove ebbe come condiscepoli Vincenzo Bellini ed il musicista patriota Piero Maroncelli. Successivamente fu maestro di composizione di Virginia Gabriel. Qui esordì come compositore teatrale nel 1819, a ventiquattro anni, con L'apoteosi d'Ercole. Si affermò due anni dopo, nel 1821, alla Scala di Milano con Elisa e Claudio e, successivamente, le sue opere furono rappresentate nei maggiori centri italiani ed europei, in particolare a Vienna. Dopo aver soggiornato, dal 1827 al 1829, in Spagna e Portogallo, fu nominato, nel 1833, maestro di cappella presso la cattedrale di Novara per sei anni. Nel 1832 sposa Sofia Gambaro, una giovane vedova genovese con tre figli, dalla quale ebbe altri tre figli: Serafina, Osvino e Saverio. Nel 1836, su invito di Rossini, si recò a Parigi dove, presso il Théâtre Italien, fece rappresentare l'opera I briganti. Per trent'anni, dal 1840 fino alla morte avvenuta nel 1870, diresse il conservatorio di Napoli. In piazza Mercadante a Napoli (Corso Vittorio Emanuele), al centro dei giardini, c'è la statua che lo raffigura.

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